L’articolo 36 della nostra Costituzione dice: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa“.
Ecco, è questo il problema. E non è il problema della sinistra, ma il dramma di un Paese che anno dopo anno si è fatto scippare diritti sotto al naso, in nome della flessibilità e del mercato. Ripartiamo dal lavoro, accostandoci con umiltà alle centinaia di migliaia di persona (giovani e meno giovani) che ogni giorno fanno letteralmente i salti mortali per sopravvivere, sotto il gioco di ricatti incrociati e soprusi di ogni genere.
Se vogliamo recuperare un minimo di credibilità e di coerenza, di concretezza ed efficacia abbiamo il dovere di riprendere in mano questo discorso. Farlo nostro, e batterci perché le cose cambino. Molto e molto in fretta.