Ora, io rispetto davvero tutte le posizioni, anche quelle di chi è legittimamente convinto della giustezza di quell’opera, non la considero nemmeno una discriminante etica come molti di quelli che mi stanno scrivendo in queste ore, però ecco, io sono questo. Lo sono da sempre, e mi dispiace se le scaramucce tra il PD e il M5S hanno trasformato una questione ventennale, profonda e complessa, in un referendum pro o contro questo governo, che ovviamente mi fa schifo con o senza tav.
Questo è il risultato di aver espulso dal dibattito pubblico mainstream tutte le voci di intellettuali, democratici e persone più o meno autorevoli che negli anni hanno spiegato e continuano a spiegare le ragioni di quella contestazione: quello che rimane nella narrazione di questo paese è il SITAV come unico modo di intendere la sinistra, il progressismo e il buon senso, e il NOTAV come oscurantismo medievale, difesa dei 5 stelle e di questo governo. Una battaglia popolare di decenni ridotta con supponenza ad essere trattata come i NoVax o le scie chimiche.
Zero Calcare, un mito!