Due parole su di me, sul percorso che sto facendo, pubblico e in fondo anche privato.
regionali
Cambiamenti climatici e agricoltura
“Il contadino che semina compie il più grande atto di fede. La terra premia o condanna come un inflessibile giudice che non rivela mai i motivi del suo giudizio. E bisogna davvero credere nel futuro per affidare un seme fragile alle forze del vento, dell’acqua e del sole“.
In questa frase di Fabrizio Caramagna si compie il miracolo dell’agricoltura. Io, che agricoltore non sono, credo fermamente che si debba ripartire dalle basi. Serve un’agricoltura sostenibile, rispettosa del territorio, capace di fare microeconomia e rinnovare, in ricerca e competenze.
Di questo parleremo il 10 gennaio, portando le nostre proposte e le esperienze di alcuni progetti davvero incredibili. Vi aspetto!

Economia circolare
La questione dei rifiuti è centrale per cambiare passo sul serio. Bisogna smettere di bruciarli e infilarli sotto terra, e andare spediti verso l’economia circolare.
Più diritti per tutti, maggiore sicurezza

Oggi ho partecipato al presidio di fronte alla Prefettura a Parma promosso da “La civiltà dell’accoglienza”, per dire no alla comunicazione del Ministero dell’Interno che impone l’uscita dei titolati di permesso umanitario dal sistema Sprar e al decreto che obbliga all’interruzione dei servizi per i richiedenti asilo.
L’ho fatto convintamente, perché credo che dove ci sono più diritti, più accoglienza e maggiore integrazione c’è, sempre, anche più sicurezza. Per tutti.
Questo Governo, all’atto del suo insediamento, aveva dichiarato di voler perseguire la strada della discontinuità con i decreti voluti dal precedente esecutivo. Ad oggi nulla è cambiato, e va detto con chiarezza che la sinistra tornerà ad essere tale solo quando saprà aprirsi alla tolleranza e avrà il coraggio di scegliere senza indugi da che parte stare.
Prendersi il tempo è la rivoluzione
Prendersi il tempo è la rivoluzione. Il tempo che serve per essere abbastanza attenti del mondo che ci circonda. Delle persone che incontriamo ogni giorno. Per regolare l’andatura alla velocità degli ultimi, così da non lasciare indietro nessuno.
Il tempo serve, è vitale. Serve ad andare in profondità, per conoscere e per approfondire: un problema, un rapporto, un’idea. Per dedicarsi a qualcosa per cui valga la pena. Per far bene le cose.
Ho deciso di esserci, di candidarmi. Ho dato la mia disponibilità a Parma per la lista Emilia Romagna Coraggiosa, guidata da Elly Schlein. E’ una scelta di campo, la mia, e il campo è quello del centrosinistra. Il campo di una regione tra le meglio amministrate a livello nazionale.
Dove però, ancora, non si è scelto fino in fondo da che parte stare. I cambiamenti climatici da una parte e l’emergenza umanitaria dall’altra ci impongono un salto di qualità che non preveda la politica del tutto e del suo contrario. Che significa, in parole povere, che dobbiamo prenderci cura di un’idea nuova di società, di un modello che metta al centro la qualità della vita delle persone e la tutela del creato.
Mi prendo il tempo, dunque. Mi impegno per qualcosa in cui credo. Ci metto la faccia, il corpo, e l’anima. E tutte le emozioni che posso contenere. Lo faccio al fianco di una persona che conosco e stimo. Elly è la dimostrazione in carne ed ossa che la politica può essere una cosa utile. Che la si può fare mettendo in gioco la passione, e la curiosità. La radicalità dell’indignazione per ciò che non funziona, e la molla che ci spinge a cambiare le cose, sperimentando.
E’ un impegno grande, questo, che non sottovaluto. So di portarmi dietro anche gli errori che ho fatto e che continuerò a fare, le imprecisioni, le tante cose che non so. Sono imperfetto, ed anche questo candido, candidamente.
Scrive Giulio Cavalli: “Non c’è fretta, nel cuore di quelli che hanno occhi per vedere la bellezza, non c’è furia nel lavoro che rispetta il ritmo della natura”. Ci si vede in giro, camminando. Senza fretta!
Per scrivermi: marcoboschini chiocciola gmail punto com