“Il contadino che semina compie il più grande atto di fede. La terra premia o condanna come un inflessibile giudice che non rivela mai i motivi del suo giudizio. E bisogna davvero credere nel futuro per affidare un seme fragile alle forze del vento, dell’acqua e del sole“.
In questa frase di Fabrizio Caramagna si compie il miracolo dell’agricoltura. Io, che agricoltore non sono, credo fermamente che si debba ripartire dalle basi. Serve un’agricoltura sostenibile, rispettosa del territorio, capace di fare microeconomia e rinnovare, in ricerca e competenze.
Di questo parleremo il 10 gennaio, portando le nostre proposte e le esperienze di alcuni progetti davvero incredibili. Vi aspetto!
